La produzione delle piastrelle porose da rivestimento è piuttosto datata, tuttavia, nonostante l’adozione di nuove tecnologie, risente di vecchi problemi. Lo studio della tensione instaurata tra lo smalto e il corpo ceramico è fondamentale per evitare i comuni difetti, come il cavillo tardivo. Tale problema è legato all’aumento di volume del supporto in seguito all’assorbimento di acqua. L’impasto può mostrare una lenta, ma inesorabile tendenza a reagire con l’acqua presente come umidità nell’aria, la quale varia in modo permanente le sue proprietà. Questa variazione dimensionale dei pezzi ceramici può accadere in un periodo variabile tra qualche giorno e diversi anni. Nel passato questo fenomeno non era stato compreso e rappresentava il maggior problema per le piastrelle porose da rivestimento. Tuttavia, nel corso degli ultimi 50 anni tale problema è stato affrontato e, ora, completamente compreso. La soluzione appare facile ad un primo sguardo: ridurre al mimimo l’espansione legata all’assorbimento di umidità e aumentare lo stato di compressione dello smalto sul supporto. Infatti, questo approccio ha prodotto eccellenti risultati negli anni, ma oggi il problema si ripresenta sotto vesti diverse.
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